Earth Overshoot Day
Ecco quanto pesa la nostra impronta ambientale
18 novembre 2020
Cosa succederebbe se fossimo costretti a vivere solamente delle risorse che la natura ci mette a disposizione? Il Global Footprint Network (GFN) ha cercato di dare una risposta a questa domanda attraverso uno studio basato sul consumo medio degli abitanti, in rapporto con le risorse che l’ambiente ci fornisce.
La risposta che gli studiosi hanno trovato è tutto fuorchè rassicurante. Innanzitutto va specificto che l’Earth Overshoot Day è concretamente il giorno in cui l’uomo consuma tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi naturali posso rinnovare nel corso di un anno solare.
E.O.D. 2020
Ogni anno ovviamente il giorno cambia in base a quanto tali risorse vengano sfruttate. Nel 2019, ad esempio, terminarono l’1 Agosto. Quest’anno, soprattutto grazie alla pandemia che ha colpito tutti i continenti, l’impronta ecologica ha subito una riduzione del 9.3% visto il confinamento a cui la maggior parte degli stati sono stati soggetti.
Per impronta ecologica si intende la quantità di superficie terrestre e acquatica biologicamente produttiva che servirebbe a un individuo per produrre tutte le risorse che consuma e assorbire i rifiuti o le emissioni che ne derivano.
Il dato sopra riportato dunque, vede l’Earth Overshoot Day posticipato di 3 settimane arrivando così al 22 Agosto 2020. Era dal 2005 che non si vedeva un risultato così positivo che, tuttavia, è ben lontano dall’essere rassicurante. Infatti si può evincere che l’umanità utilizzi attualmente il 60% in più di quanto si possa rinnovare. È come se stessimo utilizzando le risorse di 1,6 pianeti Terra e la storia mostra come questo anno non sia da considerare come trascinatore di una tendenza che vede il nostro consumo attenuarsi, bensì come un campanello d’allarme poichè con 2 mesi di confinamento, l’impronta ecologica è migliorata di sole tre settimane rispetto al 2019.
Come migliorare questa condizione
Continuando di questo passo, si stima che entro il 2050, il consumo delle risorse possa superare il 100% che vorrebbe dire consumare due volte il pianeta Terra. L’Earth Overshoot Day è ovviamente un dato generalistico che prende in considerazione la media dei consumi di tutti i paesi che a loro volta possiedono uno proprio EOD.
L’Italia si trova tristemente trai primi 25 paesi di questa classifica con l’EOD che cade il 14 Maggio. Questo significa che se tutto il mondo avesse lo stile di vita italiano, le risorse del pianeta sarebbero finite il 14 Maggio. Agli estremi della classifica redatta dal Global Footprint Network (GFN) troviamo il Qatar (11 Febbraio) e l’Indonesia (18 Dicembre).
Affinchè questi numeri subiscano un netto miglioramento, vi sono delle accortezze da seguire nel quotidiano come ad esempio:
- Acquistare prodotti vicini a te. La soluzione più conosciuta è quella dell’acquisto di prodotti a km 0 in quanto si eviterebbe il trasporto delle merci, ambito in cui viene generato il 13% delle emissioni di CO2;
- Bere acqua del rubinetto. Essendo l’Italia il primo paese europeo per consumo di acqua pro capite, le nostre abitudini in fatto di idratazione influenzano molto il nostro impatto ambientale. I dati mostrano come il 78% dell’acqua consumata nel nostro paese è in bottiglie di plastica e vengono dunque utilizzate oltre 350mila tonnellate di plastica che corrispondono a 665mila tonnellate di petrolio;
- Smaltire in modo corretto gli oli da cucina. Un solo litro di olio da friggere può creare una pellicola inquinante grande quanto un campo da calcio e di rendere non potabile un milione di litri d’acqua. Il metodo corretto di smaltimento è quello di versarlo in un contenitore idoneo e portarlo allo smaltimento differenziato.
- Guidare meno possibile l’automobile. E' fortemente consigliato muoversi utilizzando i mezzi pubblici, le biciclette o eventualemente usufruire del servizio di Car Sharing ormai presente nella maggior parte delle grandi città italiane.